R E G A L O  P E R  T E 

CAPITOLO DEDICATO AI 
Condensatori Low-ESR

Introduzione 

Fin dal 2002 si  parla di un`elevata percentuale di problemi con condensatori in alluminio a bassa resistenza prodotti a Taiwan, componenti utilizzati in un gran numero di dispositivi elettronici, nelle telecamere, nei TV a schermo piatto LCD e Plasma, nei Monitor LCD ed anche nei computer PC. Una delle più grandi industrie americane case ha ammesso di aver utilizzato, senza naturalmente saperlo, condensatori inaffidabili ed ha affermato che almeno 5 produttori taiwanesi (c'è chi dice addirittura 11)  di condensatori hanno realizzato condensatori low-ESR di scarsa qualità.  

Tra i numerosi produttori di motherboard per PC solo una casa ha ammesso il problema ed ha iniziato ad usare solo condensatori della giapponese Rubycon, la prima insieme a poche altre aziende giapponesi, capace di produrre questi condensatori di nuova generazione in maniera affidabile, solo successivamente è stata seguita da altri.

 Negli anni scorsi il problema dei condensatori elettrolitici scadenti  ha coinvolto una quantità di prodotti davvero impressionante ed hanno causato grossi problemi nei settori più disparati.  Si calcola che ogni anno a Taiwan vengono prodotti oltre 22 miliardi, pari a circa il 30% della produzione mondiale, quindi la scarsa qualità dei componenti potrebbe avere effetti pesanti a livello globale. Cercheremo di fare il punto della situazione, spiegando cosa sono ed a cosa servono i condensatori Low-ESR, cosa ha causato questi problemi e quali potrebbero essere le conseguenze per il mercato e per gli utenti

 

Condensatori Low-ESR: cosa sono ed a cosa servono

I condensatori, ricordiamo, sono dei particolari componenti elettronici, nel cui interno si forma un campo elettrico; in questo modo riescono ad immagazzinare una certa quantità di carica elettrica tra le armature (ogni condensatore è composto da due piastre metalliche, dette armature, una carica positivamente e l`altra negativamente, tra cui è interposto un dielettrico). Esistono numerosi tipi di condensatori, ognuno con caratteristiche e forma specifiche, abbiamo condensatori piani, cilindrici, etc.

 Esistono numerosi tipi di condensatori, ognuno con caratteristiche e forma specifiche, abbiamo condensatori piani, cilindrici, etc. Nel settore dell`informatica, i condensatori sono utilizzati principalmente nei circuiti di regolazione dei voltaggi, per accumulare una quantità di energia 'pronta all`uso'; ad esempio il circuito di alimentazione di un processore di ultima generazione necessita di condensatori che permettano di fornire energia elettrica in poche frazioni di secondo (il consumo di un processore infatti non è costante e può avere anche picchi molto elevati) in quanto l`alimentazione diretta dall`alimentatore non è in grado di fornire in tempi adeguati queste regolazioni. 

Negli apparecchi elettronici, i condensatori sono utilizzati principalmente nei circuiti di stabilizzazione e regolazione delle tensioni, per filtrare i residui di corrente alternata ed accumulare una quantità di energia 'pronta all`uso. Ad esempio il circuito di alimentazione di un processore di ultima generazione necessita di una sezione alimentatore capace di fornire energia elettrica in poche frazioni di secondo (il consumo di un processore infatti non è costante e può avere anche picchi molto elevati). I condensatori sono una parte importantissima in queste situazioni affinché l'alimentatore non si "sieda" durante le richieste repentine di corrente, paragonabili a dei transienti con fronti molto ripidi.
I condensatori quindi servono a fornire rapidamente energia mentre questa viene regolata dal flusso proveniente dall`alimentatore. Nel caso in cui non giunga abbastanza energia nel tempo richiesto ci potrebbero essere problemi di stabilità di sistema, anche piuttosto seri. I condensatori quindi fungono come una sorta di 'buffer' dell`energia.

   

       

 

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I sistemi di ultima generazione utilizzano corrente elettrica con voltaggi molto bassi, ma con un`intensità estremamente elevata (voltaggi intorno a 2 - 3 Volt ed intensità di decine di Ampere), questa particolarissima situazione situazione genera una maggior resistenza nei componenti, e quindi anche nei condensatori. Inoltre bisogna considerare che i numerosi processori con le relative memorie, montati nei computer, nei TV a schermo piatto,ecc.  necessitano di quantità sempre maggiori di energia, esenti il più possibile da ripple, quindi è necessario progettare dei regolatori di tensione con un numero maggiore di condensatori, in modo da aumentare la capacità complessiva del sistema.
Una maggior resistenza comporta delle oscillazioni del voltaggio in uscita dal condensatore, tanto più il voltaggio è basso, tanto minori devono essere oscillazioni per evitare di danneggiare i componenti e quindi la necessità di integrare numerosi condensatori, ha fatto nascere la necessità di un nuovo tipo di condensatori, i Low-ESR, (Low-Equivalent Series Resistance), i quali offrono una resistenza inferiore al passaggio di corrente, specialmente quando organizzati in serie, infatti posizionando in serie dei conduttori ohmici, la resistenza totale del sistema sarà pari alla somma algebrica delle singole resistenze (R = R1+R2+R3...).

Tutti i circuiti che necessitano di grande capacità e precisione nelle regolazioni, come le schede madri, utilizzano condensatori Low-ESR, ed il mercato è in continua espansione; il problema che approfondiremo in questo articolo è presente sui condensatori Low-ESR in alluminio prodotti a Taiwan. La controversia che ha causato questi problemi nasce da un caso piuttosto particolare. 
Un ingegnere dei materiali della Rubycon Corporation stava lavorando ad un nuovo tipo di elettrolita a base di acqua, con il quale sarebbe stato possibile costruire dei condensatori caratterizzati da una resistenza molto ridotta: il P-50.

Condensatori ESR difettosi

 

Questo scienziato ha però lasciò la Rubycon per un lavoro presso  la Luminous Town Electric in Cina, per la contribuì alla produzione  di una copia del famoso elettrolita ad acqua P-50.  Purtroppo questo scienziato non è stato l’unico ad avere la furba idea di scappare con la formula: anche i membri del suo staff hanno abbandonato Rubycon per vendere un elettrolita a basso prezzo a molte aziende taiwanesi produttrici di condensatori. Sfortunatamente i membri dello staff hanno copiato solo una parte della formula.

Condensatori ESR visibilmente guasti

 

 

Il risultato è stato un elettrolita che, una volta inserito nei condensatori, si trasforma in una vera e propria “bomba a tempo”. Il problema è legato alla mancanza di alcuni componenti fondamentali nell’elettrolita. Trattandosi di una sostanza a base di acqua, nel momento in cui viene sottoposta al passaggio di corrente elettrica, in essa avviene il fenomeno dell’elettrolisi. Questa reazione libera una certa quantità di gas, principalmente idrogeno, che fa gonfiare il condensatore. A causa di questo fatto, i condensatori affetti dal problema, si notano subito: appaiono visibilmente gonfiati, e in molti casi la pressione fa rompere la guarnizione di gomma che chiude il condensatore nella parte inferiore, oppure il coperchio superiore, provocando la fuoriuscita dell’elettrolita. Una volta che dal condensatore è uscita questa sostanza, esso perde pressoché tutta la capacità di immagazzinare corrente elettrica, creando grossi problemi nei circuiti in cui è stato inserito.

Quando questo accade all’interno di un computer, le prime 'vittime' sono il processore e la memoria RAM, poiché i condensatori low-ESR sono usati principalmente proprio nei circuiti di regolazione del voltaggio di questi ultimi. Il rischio che si danneggino è, tutto sommato, abbastanza limitato, poiché la mancanza dei condensatori tende a creare dei “buchi” nell’alimentazione di questi componenti (non delle sovratensioni, per fortuna). Il primo sintomo è dunque una strana instabilità del sistema, poiché i problemi di alimentazione provocano la corruzione dei dati. Questo problema accade molto spesso anche nei monitor LCD e nelle TV a schermo piatto che fanno uso di elettrolitici ESR, con sintomi dei più disparati. Si consiglia quindi di testare visivamente e con capacimetro tali componenti. Negli alimentatori è auspicabile effettuare una sostituzione di tutti gli elettrolitici con nuovi ESR ad alta temperatura di lavoro (105°).

Alcuni test effettuati, hanno rivelato che la vita di questi condensatori è di circa 2000 ore (mediamente sono garantiti per 4000 ore), ma secondo Intel, questi condensatori possono iniziare a dare problemi anche solo dopo 250 ore di utilizzo. Alla luce di ciò, è importante sottolineare che i sistemi che usano questi condensatori solitamente manifestano problemi solo dopo molte ore di utilizzo. Nelle foto inserite in questa pagina è possibile vedere dei condensatori assolutamente guasti.

 

Rischio esplosione?

Elettrolitico aperto

Molti lettori ci hanno chiesto se ci fosse da tenere in considerazione la possibilità di esplosione da parte di questi condensatori. Come abbiamo visto, l’elettrolisi del liquido contenuto nei condensatori produce una certa quantità di gas. Il condensatore vero e proprio è rinchiuso all’interno di un contenitore chiuso ermeticamente, ragion per cui la sua pressione interna aumenta finché questo non si rompe. I contenitori sono fatti di un sottile lamierino di alluminio, mentre il tappo inferiore è fatto di semplice gomma, e solitamente questo non resiste molto, quindi non appena la pressione diventa modestamente più alta del normale, questo tappo cede in maniera innocua lasciando uscire i gas e un po’ di elettrolita. Questa tuttavia è una situazione non prevista dal  costruttore  e quindi non prevedibile.

I condensatori non hanno alcun genere di “valvola di sfogo” di emergenza, spesso presente nei grossi elettrolitici con tensione superiore ai 250 Volt, poiché in condizioni normali non ce ne sarebbe la necessità. Fatta questa considerazione è evidente che c’è una certa possibilità (davvero molto remota) che la pressione aumenti tanto da provocare un cedimento dell'involucro esterno molto violento, capace anche di scagliare qualche scheggia di materiale. In ultima analisi, bisogna tenere in considerazione una possibilità, per fortuna estremamente remota: i gas prodotti dall’elettrolisi del liquido sono ossigeno (33%) e idrogeno (66%). Questa miscela è estremamente infiammabile, e considerando che si trova all’interno di un contenitore in cui la pressione è già di per se piuttosto alta, l’esplosione che potrebbe aver luogo, avrebbe probabilmente una forza paragonabile a un piccolo petardo, con la differenza che l'involucro in alluminio un condensatore, esplodendo, i pezzi “sparati” via dall’esplosione ,potrebbero ferire una persona. Si tratta, comunque di una probabilità estremamente scarsa.
Dopo un boom di segnalazioni di problemi legati a questi condensatori, dovremmo assistere ad un calo, in quanto fortunatamente i maggiori produttori di apparecchiature elettroniche dopo questa storia utilizzano condensatori di qualità superiore; resta tuttavia un mistero la fruizione della garanzia su prodotti che presentano problemi a causa di condensatori difettosi. Comunque riteniamo che le schede difettose verranno cambiate in garanzia, è probabile che la maggior parte dei produttori abbia preferito rimanere in silenzio per evitare di dover richiamare e sostituire tutte le schede dotate di condensatori difettosi. Questa strategia 'passiva' non è certo l`ideale quando si fanno tanti bei discorsi su qualità e 'customer satisfaction', cioè la soddisfazione del cliente. Va apprezzata la correttezza di Abit ed IBM, dal punto di vista informatico, che hanno riconosciuto il problema ed hanno preso le adeguate contromisure; ci auguriamo che dopo questi avvenimenti i produttori di componenti elettronici effettuino controlli di qualità più severi sui propri apparati.

 

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